Modulo 9 - RIFIUTI = RISORSE
Un'equazione per risolvere molti problemi
Istituto Tecnico Industriale "Giua" di
Cagliari;
Scuola media "Giacomo Leopardi" di Cagliari;
Scuola elementare 4° Circolo di QuartuS.E.
La crescita del livello di vita degli ultimi
decenni nel nostro contesto sociale e più in generale in tutto
il paese è strettamente correlata con lo sviluppo dell'industria
e delle attività antropiche; produce molti più rifiuti
di quanto possano essere smaltiti con le tradizionali tecnologie e
con pesanti conseguenze ambientali.
I rifiuti rappresentano sicuramente il problema ambientale più
urgente da risolvere. Molto spesso infatti, il degrado ambientale
è causato dalla mancanza di conoscenza del problema e da una
cattiva gestione dei rifiuti e delle risorse del territorio. Per trovare
le soluzioni per riuscire a ridurre la produzione dei rifiuti è
necessaria un'accurata valutazione del contesto territoriale.
L'analisi della situazione della gestione e riutilizzo dei rifiuti,nell'area
del cagliaritano, ha come fonte primaria il rapporto di "Valutazione
Ex ante Ambientale - POR Sardegna 2000-2006" , in cui si evidenzia
che i rifiuti costituiscono un importante fattore di pressione sull'ambiente,
in termini di sottrazione del territorio (discariche) e rilascio ed
emissione di sostanze pericolose, e, se non opportunamente recuperati
e riciclati, contribuiscono al depauperamento delle risorse naturali.
La Sardegna si caratterizza per una produzione rifiuti urbani di 750.600
t nel 1999, con trend in continuo aumento, e registra i contributi
maggiori nella provincia di Cagliari dove si produce circa il 47%
dei rifiuti urbani totale.
Lo smaltimento dei rifiuti urbani è affidato per lo più
alla discarica controllata (70%), mentre la percentuale di incenerimento
si attesta intorno al 21% e molto ridotte le percentuali di rifiuti
compostati (2%) e differenziati (1,3%).
La produzione di rifiuti speciali nel 1999 è stata pari a poco
meno di 2 milioni di tonnellate, di cui il 16% costituito da rifiuti
pericolosi, che risultano per lo più concentrati nella provincia
di Cagliari (circa l'80% dell'intera produzione).
Dall'esame della situazione regionale emerge come a tre anni di distanza
dall'entrata in vigore del D.Lgs 22/1997 gli obiettivi di prevenzione
e riduzione posti dalla legge risultano ancora disattesi, come dimostrano
l'aumento costante della produzione di rifiuti, l'eccessivo conferimento
in discarica sia dei rifiuti urbani che speciali, gli scarsi risultati
della raccolta differenziata dei rifiuti urbani (in particolare nell'area
cagliaritana), distante dagli obbiettivi posti dal D.Lgs 22/1997.
Dal rapporto emerge anche che un'efficiente sistema integrato di raccolta
differenziata potrebbe alimentare con sufficiente continuità
gli impianti di riciclaggio della plastica presenti dal 2001 in Sardegna,
talvolta in difficoltà proprio per mancanza di commesse, mentre
la frazione cellulosica e i rifiuti da imballaggio cellulosici potrebbero
essere inviati alle cartiere come macero; altri materiali riutilizzabili,
quali l'alluminio potrebbero trovare collocazione in impianti che
già oggi lavorano rottame di alluminio esportato; è
essenziale avviare la raccolta dell'organico, oggi pressoché
assente, per la produzione di composti di qualità da utilizzare
come ammendante nel comparto agricolo/florovivaistico/forestale.
Affinché l'equazione RIFIUTI=RISORSE trovi reale applicazione
nel nostro contesto socio-territoriale, è indispensabile un
forte incremento della quota di raccolta differenziata e di recupero
negli impianti di riciclo.
Tale obiettivo può essere efficacemente perseguito favorendo
la crescita della cultura della tutela ambientale in genere da parte
di tutti i cittadini, oltre ché la consapevolezza che corretti
comportamenti nella vita quotidiana portano" reali economie di
gestione per tutta la comunità".
È proprio nell'ottica dell'azione di sensibilizzazione e formazione
dei "cittadini di domani" che con il progetto "Rifiuti=Risorse"
la nostra istituzione scolastica, in quanto primaria agenzia di formazione,
svolgerà efficacemente il proprio ruolo rendendo partecipi
le giovani generazioni, responsabili di un'importante quota dei consumi,
del problema che affligge le "società del benessere".
È indispensabile che l'azione di sensibilizzazione coinvolga
gli allievi dalle elementari fino alle superiori di secondo grado.
L'azione stimolerà nei giovani l'acquisizione di un nuovo approccio
verso i consumi che proponga il problema della produzione dei rifiuti
non più come "un fastidioso effetto collaterale della
nostra civiltà dei consumi, da sotterrare il più lontano
possibile" ma come "una normale fase della vita dei prodotti,
che opportunamente affrontata può trasformarsi in una grande
risorsa per tutta la collettività".
» Obiettivi
formativi specifici e trasversali
»
Articolazione e contenuti del progetto
»
Linee metodologiche